PSICOLOGIA

 PSICOLOGIA

  1.  Le ragioni per cui credere in me

    Non parto mai da una teoria o da uno schema, non riesco a guardare chi mi sta davanti senza provare a capire le fatiche che sta portando. Una della mie frasi preferite, attribuita a Platone e a Filone di Alessandria, è: “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre”. È la stessa battaglia che ho combattuto e che combatto anche io ogni giorno. Credere in me perché non sono solo uno psicologo, ma anche un teologo, e un diacono, marito e papà. Il mio desiderio è far scoprire a ogni persona-paziente che si rivolge a me che il senso di angoscia che prova per le vicende personali può essere acquietato e spento perché ci precede e ci accompagna l’essere amati di un amore che vince ogni ostacolo, anche il più duro.
  2. La mia “nicchia”

    Coniugare la teologia con la psicologia, la scienza e la spiritualità così come siamo uno di anima e corpo. Far conoscere ed elevare il livello di consapevolezza dei pazienti per renderli liberi di costruire la propria vita. Utilizzare le pratiche della scienza insieme alle tecniche di meditazione. Far lavorare lo spirito e il corpo. Mi rivolgo a chi vuole vivere una psicologia teologica e una teologia psicologica. 
  3. Non ti parlerò mai di teoria,

    non sarò capace di star seduto a guardarti mentre credi che i tuoi problemi ti possano schiacciare. Sono con te in questa avventura che ti farà scoprire tre cose: che niente ti è impossibile, che la possibilità di essere felice è già à dentro di te, che non devi fare niente se non lasciare che le cose accadano. Metto l’esperienza della mia vita a servizio della tua.
  4.  Nella seduta di psicologia

    la tenerezza non ha solo il compito di comprendere l'incomprensibile, di avvicinarsi a ciò che pare irrimediabile, di sostenere l'insostenibile con uno sguardo e un cenno di accoglienza nei confronti di una lacrima, di una sventura. La tenerezza, in questa relazione, sarà in grado di forzare il saturo, si farà largo nella disperazione: diventerà il luogo interiore del poter-essere altrimenti, una luce soffusa capace di donare sollievo, una presenza anche durante le notti dell'anima. Verso nuovi orizzonti. 


 

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